mindfulparenting_i papà
Sappiamo che i papà hanno braccia forti per sollevare e gambe forti per correre in mezzo ai prati.

I papà hanno sorrisi timidi e risate fragorose, quando i loro bimbi diventano buffi o quando cresciuti cominciano a prendere in giro la mamma. I papà sanno spiegare i movimenti delle stelle e i giri di un motore, illustrando con le loro mani grandi capaci di arrivare su su fino a toccare il cielo e poi giù giù dentro la terra.
I papà ascoltano la loro musica e la cantano a voce alta mentre guidano in macchina finché tutta la famiglia conosce le loro canzoni. I papà sanno recitare personaggi di ogni genere e tipo e sanno travestirsi e sanno inventare storie complesse, per poi divertirsi a crepapelle con un piccolo cucù. I papà elaborano scherzi con un'inventiva e un impegno che sono d'esempio e poi si mettono a ristudiare la storia per aiutare i figli a impararla e apprezzarla.

I papà debuttano con l'impaccio del loro corpo quando avvicinano il loro neonato, sempre timorosi di non saperlo reggere e sempre pronti a scoprire che ci mettono un attimo ad impararlo. Perché già sanno farlo e devono solo lasciare che quel gesto venga fuori dalle loro mani e dai loro cuori. Sanno cambiare pannolini in 45 minuti e infilare tutine dai mille bottoncini, uscendone sudati come da una partita di calcetto.
I papà conoscono l'impotenza di non poter sollevare le mogli dalle tante responsabilità, conoscono la delicatezza del riuscire a inserirsi fra mamma e bambino, quando questi all'inizio diventano una cosa sola. E sanno tollerare quel senso di esclusione che ogni tanto li assale: allora a quel punto i papà si danno molto da fare, oppure si spengono e perdono nei loro pensieri. I papà sono capaci di navigare nelle loro emozioni e non lasciarle mai trasparire, per paura, per vergogna... eppure sarebbe così bello sapere a che velocità batte il loro cuore e che strade fanno i loro pensieri. I papà non sempre hanno il diritto di raccontarsi e prendersi spazio, perché sono sempre pronti a fare un passo indietro, senza accorgersi che si mettono in pericolo.
E poi eccoli disponibili a fare un passo avanti quando sentono che c'è bisogno della loro protezione e presenza. I papà tante volte aspettano le richieste perché da soli temono di sbagliare. I papà lavorano molte, moltissime ore al giorno, si stancano e chiedono riposo e chissà da qualche parte forse si sentono anche in colpa. O forse no e a noi piacciono lo stesso.

Ci sono i papà che giocano a palla e quelli che si fanno mettere lo smalto, i papà orsi e i papà chioccia, i papà che cucinano e i papà che dipingono. Esistono papà che non riescono a trovare le mutande nel cassetto e i papà che sanno stendere “bene-bene-così-poi-non-devo-stirare!”. Ci sono i papà muratori e i papà dottori, i papà scienziati e i papà pediatri. Perché tanto tutti i papà sanno diventare prima complici e poi guide, ma anche infermieri e poi avvocati (e arbitri e allenatori!).

Ci piacciono i papà alti, bassi, con i baffi, con la barba, con i capelli lunghi e anche pelati. Ci piace il loro sorriso e ci piace la loro schiena che tante volte da bambini ci accoglie e ci fa correre veloce come il vento. Ci piacciono le spalle di papà che diventano un cavallo da corsa e poi un aereo e poi una navicella spaziale e poi un trono e poi un cuscino su cui appoggiare la testa e finalmente dormire, ascoltando il loro respiro. Ci piacciono i papà che fanno addormentare i bambini davanti alla tv e poi delicatamente li spostano nei loro lettini e rimboccano le coperte e si ricordano l'acqua sul comodino e la lucina per non aver paura e il pupazzo da abbracciare. E poi baciano la fronte, delicatamente, sofficemente, teneramente.

I papà hanno cuori grandi, mani forti, braccia robuste, spalle larghe e tasche piene di abbracci e carezze, incoraggiamenti, dubbi, domande, rimproveri, paure; e ogni tanto da queste tasche pescano un po' a casaccio: esce un rimprovero quando ci voleva un abbraccio, un incoraggiamento invece di una domanda. Ma questa è la regola dei papà ai quali mai viene concesso e insegnato ad ascoltare il loro cuore: li fanno vergognare se piangono e li fanno sentire deboli se dicono di aver paura di non farcela. Eppure i papà non si risparmiano mai.
Amano pazzamente e dal profondo, fino a sentirsi affogare da tanto amore. Sono spesso confusi e storditi dall'immensità dei loro sentimenti che arrivano a farfugliare e balbettare. Raccolgono i bigliettini dei loro bimbi nel giorno della loro festa, commossi e impacciati, orgogliosi e innamorati, chiedendosi in fondo al loro cuore se davvero meritano un dono da queste piccole creature che stanno crescendo, nonostante il lavoro, nonostante la stanchezza, nonostante i rimproveri, nonostante le sgridate, nonostante il cellulare e nonostante i mille pensieri: certo papà, te lo meriti questo regalo. Con o senza paura, con o senza senso di colpa: ci piaci così, perché ci sei, senza se e senza ma.



Testo elaborato dalla Dott.ssa Valeria Falovo