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Come gestire le emozioni dei nostri bambini?

Cambiando la modalità con cui le affrontiamo: accogliere un'emozione, significa far sentire un bambino capito. Questo “piccolo” dettaglio ha una potenza inaudita: le esperienze di sintonizzazione fra bambino e genitore hanno la capacità di influire sulla struttura cerebrale dei piccoli e sullo sviluppo di una mente integrata. Sembra incredibile eppure è proprio così. Interazioni quotidiane e ripetute di sintonizzazione affettiva (sentirsi capiti) riescono a modellare il cervello dei bambini in una direzione sana e funzionale: saranno adolescenti e poi adulti più sicuri, più competenti e più flessibili. In altre parole più consapevoli il che non significa più esposti e vulnerabili, ma proprio più padroni di ciò che succede nella loro vita, vita che non potremo per sempre controllare e gestire.

Cominciate allora sin da oggi ad accogliere i vostri bambini. Cambiate modo di comunicare e di pensare alle loro emozioni. Le emozioni non sono eventi velenosi e sconvenienti, non sono degli ostacoli di cui liberarsi alla svelta. “Smetti di piangere!”, “non fare così...”, “se non la smetti mi arrabbio!”: sembra quasi che queste emozioni siano o una minaccia o un fastidio insopportabile. Comunichiamo loro che esprimere le emozioni è qualcosa di intollerabile e che va evitato, represso ed escluso. E invece le emozioni sono proprio informazioni, indicazioni preziose e uniche che ci guidano e sanno dirci tanto di noi, più di quanto immaginiamo.

Cominciamo dai bambini, dalla curiosità verso ciò che provano che rappresenta esattamente ciò che sono, CHI sono: sentirsi accolti nelle proprie emozioni, significa proprio sentirsi amati per ciò che si è e non per ciò che si fa.



Testo elaborato dalla Dott.ssa Valeria Falovo