"Gestire la rabbia" by API staff & Tricia Jalbert (2000)
Un conto è capire che rimanere calmi, supportivi e obiettivi può essere di grande aiuto per i nostri figli, tutt'altra faccenda è riuscire a farlo quando siamo esausti, sfiniti e in carenza di sonno. Tutt'altra cosa ancora è quando le ferite emotive della nostra infanzia irrompono nel presente come un drago sputa-fuoco. Finché non abbiamo figli è piuttosto semplice evitare le parti oscure della nostra personalità. Ma, una volta che diventiamo genitori, siamo spesso così stanchi, sotto pressione e sovraccarichi che quelle parti oscure che non vorremmo riconoscere fanno la loro comparsa un po' troppo frequentemente. Per fortuna questi episodi possono rappresentare degli importanti momenti di crescita ed offrire delle opportunità per aiutare noi e i nostri figli ad affrontare e attraversare emozioni difficili.
Quindi cosa dovrebbe fare un genitore?
I bambini imparano guardando come gestiamo le nostre stesse emozioni, allo stesso modo imparano vedendo come gestiamo le loro. Sebbene ci piacerebbe non appesantire i nostri bambini con un'espressione inappropriata delle nostre difficoltà ed emozioni adulte, non è assolutamente dannoso per loro assistere alle nostre genuine espressioni di rabbia. E' ciò che facciamo quando siamo arrabbiati e il modo in cui gestiamo la nostra attivazione emotiva ad essere il punto centrale. Mostrare reazioni adeguate a seguito di emozioni molto forti insegna ai bambini che quelle emozioni possono essere espresse e gestite in maniera sana e funzionale.
Modi per prevenire un tracollo:
Cambiare scenario
ci sono parole o frasi che possono rappresentare “la goccia che fa traboccare il vaso”. “Perché è sempre così faticoso?” oppure “non ce la faccio più!”, affermazioni o domande retoriche come queste possono scatenare un flusso di frustrazione ed esasperazione che davvero non ha nulla a che fare con i nostri bambini, ma con il lascito che abbiamo ereditato dalla nostra stessa infanzia. Scegliere di guardare la scena da un'altra prospettiva oppure di non pronunciare queste frasi ci assicura che saremo sicuramente più consapevoli e presenti sul momento.
Stabilire dei paletti (per noi stessi, ndr)
E' veramente difficile riuscire a ragionare quando siamo arrabbiati e infuriati con i nostri bambini. Una strategia potrebbe essere quella di individuare delle indicazioni (emotive, personali, ndr) che fungano da “limite” per il nostro comportamento. Ad esempio si può stabilire che la linea da non oltrepassare riguarda l'uso di insulti o la violenza e, quando l'atmosfera si surriscalda troppo, dare a noi stessi un time-out obbligatorio.
Monitorare le nostre emozioni
La rabbia è un'emozione secondaria. Solitamente c'è sempre una sensazione che la precede – paura, tristezza, fatica. Impariamo a riappropriarci di noi stessi e a monitorare le nostre emozioni, a sentire come stiamo. Sintonizzarci sulle nostre sensazioni di frustrazione può aiutarci a prevenire il tracollo emotivo (la scenata, ndr). Impariamo strategie e modalità efficaci per sbollire la rabbia. Impariamo a fermarci. Allontaniamoci, se ne sentiamo il bisogno. Richiede un po' di pratica ma è stato dimostrato che effettivamente bastano pochi secondi per far defluire la rabbia in maniera significativa.
Cosa ti fa arrabbiare in realtà?
Non possiamo essere sintonizzati e di supporto quando siamo infuriati. Cerchiamo di connetterci con il motivo reale della nostra rabbia. Harvill Hendrix nel suo testo “give the love that heals” afferma che alcune delle nostre intense reazioni “negative, intense e ridondanti sono quasi certamente il segnale che siamo davanti ad un potenziale momento di crescita per noi stessi. Quando reagiamo in maniera eccessiva ai comportamenti dei nostri bambini, sappiamo (sentiamo) dentro di noi che stiamo in realtà affrontando faccia-a-faccia le cose irrisolte della nostra infanzia”. Per esempio se nell'infanzia non siamo stati supportati nell'affermare la nostra indipendenza, la naturale fase di ribellione dei nostri bambini (età 2-3 anni, i famosi “terrible two”) potrebbe crearci notevoli difficoltà. Se nella nostra famiglia d'origine non era permesso esprimere la rabbia, potremmo incontrare difficoltà nell'aiutare i nostri bambini a farlo a loro volta. Chiediamo aiuto. Cerchiamo una via d'uscita. Usiamo questa occasione come un'opportunità per curare le vecchie ferite.
Come esprimere la rabbia in maniera sana e funzionale.
1. Dalle un nome: “Sono arrabbiata in questo momento”.
2. Non cedere all'uso di frasi che potrebbero far scatenare la rabbia: frasi come “Fai sempre così!” o “Sono veramente stufo!” potrebbero veramente far esplodere la rabbia.
3. Impegnati a non spaventare i tuoi figli: puoi esprimere in maniera spontanea e decisa i tuoi sentimenti senza diventare spaventoso.
4. Cerca di esprimerti senza incolpare o etichettare: “Mi arrabbio quando lanci i giocattoli!” anziché “Mi FAI arrabbiare!”. Non è il bambino in sé a farci arrabbiare, noi compiamo una scelta, anche se inconscia, quando ci arrabbiamo (decidiamo di arrabbiarci, ndr).
5. Non essere fisico quando ti arrabbi: la sculacciata non è l'unico gesto fisico che i genitori usano con i propri figli. Quando sei arrabbiato evita di prendere in braccio o spostare il tuo bambino. L'uso del corpo quando si è arrabbiati (entrare in contatto, ndr) sembra rilasciare ulteriore rabbia, spesso repressa.
6. Prendi una pausa: allontanati per un momenti e fai qualche respiro profondo.
7. Rimani nel presente: impara a distinguere il tuo “bagaglio” di rabbia inespressa, da quella che è realmente legata alla situazione presente.
8. Cosa c'è sotto la rabbia? Presta attenzione alle emozioni che si accompagnano alla tua rabbia. Sei esausto? Affaticato? Sotto pressione? Impegnati per identificarle, renderle esplicite e discriminarne le cause. Se la rabbia non è direttamente collegata ai tuoi figli, assicurati che capiscano che non è loro la colpa, che ti senti stanco, irritabile, affaticato...
Cosa fare se non ci riesci
Anche se non è mai bello perdere il controllo davanti ai nostri figli o nei confronti dei nostri figli, possiamo risolvere la situazione ammettendo che ci siamo comportati male. I genitori possono e dovrebbero scusarsi con i propri bambini. Dovremmo anche spiegare ai nostri figli cosa è accaduto quando assistono a scenate in cui un genitore esplode di rabbia con qualcun'altro.
✅ Riconosci il tuo errore: spiega ai tuoi figli cosa provavi nel momento della scenata e perché
✅ Spiega ai tuoi figli come ti senti adesso (dispiaciuto, imbarazzato..) e perché
✅ Interrogati: racconta cosa avresti potuto fare per calmarti
✅ Problem-solving: ragiona insieme ai tuoi figli su come ognuno potrebbe evitare questo tipo di esplosioni
I bravi genitori si arrabbiano. E' ciò che facciamo con la nostra fisiologica e inevitabile rabbia, ad essere veramente importante. Sarebbe davvero un mondo diverso se tutti sapessimo come esprimere in maniera sana e utile la nostra rabbia nei confronti degli altri.
Fonti:
When Anger Hurts Your Kids by Matthew McKay
Giving the Love That Heals by Harville Hendrix & Helen Hunt
Becoming the Parent You Want to Be, Laura Davis & Janis Keyser
[Alcuni di questi testi potrebbero non essere stati ufficialmente approvati dall'API (Attachment Parenting International, ndr) e potrebbero contenere alcune idee che non sono perfettamente in linea con la disciplina dell'AP. Ma in ogni caso contengono informazioni valide che potreste trovare utili. Prendete ciò che vi serve e il resto lasciatelo andare.]
1994-2017 Attachment Parenting International. All Rights Reserved. API is a 501(c)3 non-profit organization.
Testo tradotto dalla Dott.ssa Valeria Falovo, dal testo originale:
www.attachmentparenting.org/support/articles/anger
Un conto è capire che rimanere calmi, supportivi e obiettivi può essere di grande aiuto per i nostri figli, tutt'altra faccenda è riuscire a farlo quando siamo esausti, sfiniti e in carenza di sonno. Tutt'altra cosa ancora è quando le ferite emotive della nostra infanzia irrompono nel presente come un drago sputa-fuoco. Finché non abbiamo figli è piuttosto semplice evitare le parti oscure della nostra personalità. Ma, una volta che diventiamo genitori, siamo spesso così stanchi, sotto pressione e sovraccarichi che quelle parti oscure che non vorremmo riconoscere fanno la loro comparsa un po' troppo frequentemente. Per fortuna questi episodi possono rappresentare degli importanti momenti di crescita ed offrire delle opportunità per aiutare noi e i nostri figli ad affrontare e attraversare emozioni difficili.
Quindi cosa dovrebbe fare un genitore?
I bambini imparano guardando come gestiamo le nostre stesse emozioni, allo stesso modo imparano vedendo come gestiamo le loro. Sebbene ci piacerebbe non appesantire i nostri bambini con un'espressione inappropriata delle nostre difficoltà ed emozioni adulte, non è assolutamente dannoso per loro assistere alle nostre genuine espressioni di rabbia. E' ciò che facciamo quando siamo arrabbiati e il modo in cui gestiamo la nostra attivazione emotiva ad essere il punto centrale. Mostrare reazioni adeguate a seguito di emozioni molto forti insegna ai bambini che quelle emozioni possono essere espresse e gestite in maniera sana e funzionale.
Modi per prevenire un tracollo:
Cambiare scenario
ci sono parole o frasi che possono rappresentare “la goccia che fa traboccare il vaso”. “Perché è sempre così faticoso?” oppure “non ce la faccio più!”, affermazioni o domande retoriche come queste possono scatenare un flusso di frustrazione ed esasperazione che davvero non ha nulla a che fare con i nostri bambini, ma con il lascito che abbiamo ereditato dalla nostra stessa infanzia. Scegliere di guardare la scena da un'altra prospettiva oppure di non pronunciare queste frasi ci assicura che saremo sicuramente più consapevoli e presenti sul momento.
Stabilire dei paletti (per noi stessi, ndr)
E' veramente difficile riuscire a ragionare quando siamo arrabbiati e infuriati con i nostri bambini. Una strategia potrebbe essere quella di individuare delle indicazioni (emotive, personali, ndr) che fungano da “limite” per il nostro comportamento. Ad esempio si può stabilire che la linea da non oltrepassare riguarda l'uso di insulti o la violenza e, quando l'atmosfera si surriscalda troppo, dare a noi stessi un time-out obbligatorio.
Monitorare le nostre emozioni
La rabbia è un'emozione secondaria. Solitamente c'è sempre una sensazione che la precede – paura, tristezza, fatica. Impariamo a riappropriarci di noi stessi e a monitorare le nostre emozioni, a sentire come stiamo. Sintonizzarci sulle nostre sensazioni di frustrazione può aiutarci a prevenire il tracollo emotivo (la scenata, ndr). Impariamo strategie e modalità efficaci per sbollire la rabbia. Impariamo a fermarci. Allontaniamoci, se ne sentiamo il bisogno. Richiede un po' di pratica ma è stato dimostrato che effettivamente bastano pochi secondi per far defluire la rabbia in maniera significativa.
Cosa ti fa arrabbiare in realtà?
Non possiamo essere sintonizzati e di supporto quando siamo infuriati. Cerchiamo di connetterci con il motivo reale della nostra rabbia. Harvill Hendrix nel suo testo “give the love that heals” afferma che alcune delle nostre intense reazioni “negative, intense e ridondanti sono quasi certamente il segnale che siamo davanti ad un potenziale momento di crescita per noi stessi. Quando reagiamo in maniera eccessiva ai comportamenti dei nostri bambini, sappiamo (sentiamo) dentro di noi che stiamo in realtà affrontando faccia-a-faccia le cose irrisolte della nostra infanzia”. Per esempio se nell'infanzia non siamo stati supportati nell'affermare la nostra indipendenza, la naturale fase di ribellione dei nostri bambini (età 2-3 anni, i famosi “terrible two”) potrebbe crearci notevoli difficoltà. Se nella nostra famiglia d'origine non era permesso esprimere la rabbia, potremmo incontrare difficoltà nell'aiutare i nostri bambini a farlo a loro volta. Chiediamo aiuto. Cerchiamo una via d'uscita. Usiamo questa occasione come un'opportunità per curare le vecchie ferite.
Come esprimere la rabbia in maniera sana e funzionale.
1. Dalle un nome: “Sono arrabbiata in questo momento”.
2. Non cedere all'uso di frasi che potrebbero far scatenare la rabbia: frasi come “Fai sempre così!” o “Sono veramente stufo!” potrebbero veramente far esplodere la rabbia.
3. Impegnati a non spaventare i tuoi figli: puoi esprimere in maniera spontanea e decisa i tuoi sentimenti senza diventare spaventoso.
4. Cerca di esprimerti senza incolpare o etichettare: “Mi arrabbio quando lanci i giocattoli!” anziché “Mi FAI arrabbiare!”. Non è il bambino in sé a farci arrabbiare, noi compiamo una scelta, anche se inconscia, quando ci arrabbiamo (decidiamo di arrabbiarci, ndr).
5. Non essere fisico quando ti arrabbi: la sculacciata non è l'unico gesto fisico che i genitori usano con i propri figli. Quando sei arrabbiato evita di prendere in braccio o spostare il tuo bambino. L'uso del corpo quando si è arrabbiati (entrare in contatto, ndr) sembra rilasciare ulteriore rabbia, spesso repressa.
6. Prendi una pausa: allontanati per un momenti e fai qualche respiro profondo.
7. Rimani nel presente: impara a distinguere il tuo “bagaglio” di rabbia inespressa, da quella che è realmente legata alla situazione presente.
8. Cosa c'è sotto la rabbia? Presta attenzione alle emozioni che si accompagnano alla tua rabbia. Sei esausto? Affaticato? Sotto pressione? Impegnati per identificarle, renderle esplicite e discriminarne le cause. Se la rabbia non è direttamente collegata ai tuoi figli, assicurati che capiscano che non è loro la colpa, che ti senti stanco, irritabile, affaticato...
Cosa fare se non ci riesci
Anche se non è mai bello perdere il controllo davanti ai nostri figli o nei confronti dei nostri figli, possiamo risolvere la situazione ammettendo che ci siamo comportati male. I genitori possono e dovrebbero scusarsi con i propri bambini. Dovremmo anche spiegare ai nostri figli cosa è accaduto quando assistono a scenate in cui un genitore esplode di rabbia con qualcun'altro.
✅ Riconosci il tuo errore: spiega ai tuoi figli cosa provavi nel momento della scenata e perché
✅ Spiega ai tuoi figli come ti senti adesso (dispiaciuto, imbarazzato..) e perché
✅ Interrogati: racconta cosa avresti potuto fare per calmarti
✅ Problem-solving: ragiona insieme ai tuoi figli su come ognuno potrebbe evitare questo tipo di esplosioni
I bravi genitori si arrabbiano. E' ciò che facciamo con la nostra fisiologica e inevitabile rabbia, ad essere veramente importante. Sarebbe davvero un mondo diverso se tutti sapessimo come esprimere in maniera sana e utile la nostra rabbia nei confronti degli altri.
Fonti:
When Anger Hurts Your Kids by Matthew McKay
Giving the Love That Heals by Harville Hendrix & Helen Hunt
Becoming the Parent You Want to Be, Laura Davis & Janis Keyser
[Alcuni di questi testi potrebbero non essere stati ufficialmente approvati dall'API (Attachment Parenting International, ndr) e potrebbero contenere alcune idee che non sono perfettamente in linea con la disciplina dell'AP. Ma in ogni caso contengono informazioni valide che potreste trovare utili. Prendete ciò che vi serve e il resto lasciatelo andare.]
1994-2017 Attachment Parenting International. All Rights Reserved. API is a 501(c)3 non-profit organization.
Testo tradotto dalla Dott.ssa Valeria Falovo, dal testo originale:
www.attachmentparenting.org/support/articles/anger